1. L’istruzione a Cambiano dal 1564 al 1935: molti i primati

A cura di Teresa Martini ed Emma Mariotto

L’istruzione dei giovani a Cambiano era curata dalla Comunità presumibilmente già in epoca anteriore, ma nell’archivio comunale se ne trova documentazione solo a partire dal 17 dicembre 1564, data in cui il Consiglio Comunale si radunò all’interno della Chiesa parrocchiale di San Vincenzo nella cappella di Santa Maria e alla presenza del parroco Antonio Montaldo raggiunse un accordo con il Reverendo Messer Antonio di Beanna di Castelnuovo d’Hivrea, attestato dal relativo ordinato. La carta, piuttosto compromessa da macchie e sbiaditure, risulta di difficile lettura. Si riesce a ricostruire solo una parte del testo. Il canonico Felice Mosso, che ebbe modo di consultarlo circa cento anni fa quando era probabilmente meno rovinato, a proposito dei compiti assegnati al maestro e del relativo compenso, trascrive quanto segue: “per reggere la schola di detto loco, monstrando la Gramatica et Doctrina alli figliuoli per scuti ventisei ……, una casa sufficiente per sua habitatione, carate di bosco sufficiente, uno letto con coperta”.

Nel 1572 la Comunità di Cambiano assume il maestro Andrea Aliberti prete, abitante in Vigone, con l’incarico di “celebrar la messa prima e regger la scuola”, impegnandosi a “mandare li buoi a Vigone per condur la sua roba a Cambiano”; così nel 1578 il maestro Reverendo Prete Bartolomeo de Sandroni accetta di “servire alla Comunità per maestro di scuola e a celebrar la prima messa”.

La commistione tra compiti laici e religiosi dei maestri incaricati dalla Comunità verrà definita in modo più preciso nel secolo successivo.

Ordinati in AS 1: 17 dicembre 1564

Nel 1671 la Comunità nomina come nuovo maestro e cappellano il cambianese don Giovanni Battista Borgarello del fu Domenico in sostituzione di don Emanuele Matteo Nevole. Nella seduta del 12 novembre il Consiglio Comunale redige un articolato documento di capitolazione (cioè una convenzione) in cui sono stabiliti gli obblighi ai quali egli è tenuto. Don Borgarello dovrà insegnare a tutti i ragazzi del luogo senza fare “nessuna differenza né particolarità alcuna” e far loro recitare parti della dottrina cristiana. Gli scolari dovranno essere “tenuti in ordine” in chiesa e nel momento in cui verranno accompagnati alla balaustra per ricevere la Comunione.

 Fra gli adempimenti religiosi più significativi è prevista la partecipazione a tutte le funzioni religiose e alle confessioni alle quali il maestro dovrà condurre anche i fanciulli della scuola. Egli però non potrà celebrare la messa prima di quella che verrà officiata dal parroco, salvo che venga autorizzato dalla Comunità.

Questo documento sancisce l’accesso alla scuola per tutti i ragazzi (beninteso solo i maschi!) senza distinzioni o discriminazioni, garantendo loro così il diritto all’istruzione. 

Un passo importante questo per un paese come il nostro, considerato che l’accordo è predisposto nel Seicento.  

Al maestro viene assegnato un percorso religioso da effettuarsi in parte in classe insegnando la dottrina cristiana e in parte accompagnando e seguendo i fanciulli alle funzioni religiose.

Ordinati in AS 4: 12 novembre 1671

La Comunità di Cambiano, come dimostrano i documenti precedenti, si mostrò sempre attenta all’istruzione dei suoi giovani ma, secondo la mentalità del tempo, non faceva eccezione e la riservava ai soli alunni maschi in quanto l’istruzione delle donne era considerata superflua e quindi del tutto trascurata nella maggior parte dei casi.

A cambiare questa situazione fu l’avvocato Giovanni Stanislao Grosso che con il suo testamento, aperto il 21 novembre 1837, disponeva una rendita annua perpetua di lire 140 derivante da un censo “per stabilire una scuola per le ragazze povere…nella quale si insegni i primi rudimenti della Dottrina Cristiana, leggere, scrivere, e fare quei lavori da figlia da una maestra a nominarsi dalla Comunità e dal Paroco a maggiorità di voto”. Il Comune accettava il legato Grosso solo il 17 aprile 1839, ma l’apertura della scuola doveva ancora attendere.

Il sindaco Gaude si rivolse al conte Manfredo Bertone di Sambuy per avere degli utili consigli. Questi propose di costituire una società anonima con denominazione “Società di Cambiano per l’istruzione” e capitale suddiviso in azioni della durata di dieci anni, che conferiva il diritto di mandare a scuola una ragazza per ogni azione. Questo avrebbe permesso di raccogliere delle somme che si sarebbero aggiunte alle 140 lire in modo da poter garantire il pieno sostenimento delle spese necessarie anche per le fanciulle povere. L’insegnamento sarebbe stato svolto da due suore di Sant’Anna che il conte si impegnava ad avere tramite trattative instaurate con la marchesa di Barolo. I locali e l’alloggio per le suore vennero allestiti in una casa del Bertone vicina alla Parrocchia affittati, per una somma modesta, al Comune.

Ordinati in AS 17: 17 aprile 1839 

Il 21 settembre 1841 il Consiglio Comunale deliberava all’unanimità l’acquisto dei banchi e dei mobili per l’alloggio delle maestre utilizzando le tre annualità scadute e non ancora spese del legato Grosso pari a lire 420.

Nella stessa seduta si stabiliva “di concerto con questo sig. Priore Parroco il modo di conservare eterna la memoria del benefico Fondatore della Scuola sia con iscrizioni a porsi alla Scuola stessa che con periodiche preghiere a farsi dalle scuolare povere”. 

Il 2 novembre di quell’anno la scuola iniziò a funzionare: era la prima Scuola di istruzione superiore per le fanciulle del Piemonte e questo può essere considerato un vanto per i Cambianesi. 

Nel giro di pochi mesi molte persone facoltose, non solo Cambianesi, sottoscrissero le prime 100 azioni ed in seguito se ne aggiunsero altri. Tra gli azionisti spiccavano diversi sacerdoti, il conte Bertone di Sambuy, il medico Lorenzo Martini, Cesare San Martino conte della Motta, Silvio Pellico, il marchese di Cambiano Brunone Turinetti e la regina Maria Cristina. Il Comune di Cambiano ebbe 14 azioni per il legato Grosso e ne acquistò altre 20 per poter far ammettere delle ragazze povere in più.

Il programma della Società di Cambiano per l’Istruzione prevedeva anche l’istituzione di una scuola infantile per ambo i sessi; pertanto, nel 1843 essa decise di aprire una nuova sottoscrizione, alla quale aderirono tra gli altri ancora la regina Maria Cristina, il cav. Manfredo Bertone di Sambuy, il marchese di Cambiano Brunone Turinetti, Michele e Gustavo Benso marchesi di Cavour.

La Scuola Infantile, con sede sempre nel palazzo di proprietà del cavalier Bertone di Sambuy in cui era già ubicata la Scuola per le fanciulle, iniziò la sua attività il 5 novembre 1845, affidata a una maestra laica, la signora Chiesa. Va sottolineato che essa fu tra le prime scuole infantili in Piemonte fondate su criteri moderni ed innovativi.

Intanto, il numero di fanciulle indigenti, che chiedevano di frequentare la Scuola superiore, ma non potevano essere iscritte in quanto non possedevano azioni, aumentava di anno in anno.  Fu così che nella seduta del 1° giugno 1858 il Consiglio Comunale, su progetto di una commissione apposita nominata il 4 novembre 1857, deliberò l’apertura di una scuola comunale di prima e seconda elementare nella quale “fossero accolte tutte indistintamente le figlie”.  

Un secondo ordinato di pari data stabilì poi un accordo con la Scuola superiore per effetto del quale il Comune manteneva nella Società per l’istruzione 4 azioni e ritirava le altre per poter avere somme a disposizione da destinare alle due nuove classi femminili. Le due maestre nominate per le due classi comunali iniziarono l’attività didattica nel 1861.

A questo punto la Società decise di chiudere la Scuola superiore e di dedicarsi esclusivamente all’Asilo infantile e alla scuola serale per adulti, le altre sue “creature” previste sin dall’inizio dallo statuto di fondazione.

Il 29 novembre 1885, la Società per l’istruzione deliberò la sua trasformazione in Asilo infantile ed il Consiglio Comunale ne approvò il progetto il 23 gennaio 1886. La Scuola per l’infanzia venne costituita in Ente morale, con un proprio statuto, approvato da Regio Decreto nell’anno successivo.    

Ordinati in AS 17: 21 settembre 1841

Ordinati in AS 20: 1° giugno 1858 (pag. 3); 2°, 1° giugno 1858 

Vedere anche Ordinati in AS 23: 23 gennaio 1886

Alla diffusione dell’istruzione anche tra le persone meno abbienti contribuirono in maniera determinante molti personaggi facoltosi e illuminati, nati a Cambiano o legati per qualche motivo al paese e alle iniziative locali, con lasciti, borse di studio o altri sussidi: tra essi l’avv. Giovanni Stanislao Grosso, il medico prof. Lorenzo Martini, il conte Manfredo Bertone di Sambuy, Giovanni Gribaudi, il marchese Cesare Ferrero di Cambiano, il fondatore dell’Ospizio Vincenzo Mosso, don Anastasio Piovano.

Della borsa di studio istituita da Giovanni Stanislao Grosso resta negli archivi una testimonianza curiosa: il 20 maggio 1881 un ventenne Cambianese, certo Onorio Mosso di Antonio, presenta alla Congregazione di Carità, in una elegante calligrafia, domanda per poter beneficiare della “vacante pensione Grosso” affermando che desidera “dedicarsi intieramente all’arte della pittura, per la quale egli sente una particolare inclinazione, e in cui comprova coi saggi qui annessi di avere una discreta attitudine” (purtroppo, in archivio non si conservano i saggi citati nella domanda). Dichiara di svolgere lavori di calzolaio in via provvisoria, che il padre possiede solo una vigna in comunione con le sue sorelle e che frequenta all’Accademia Albertina la scuola di Disegno di figura, Ornato ed Architettura.

La borsa di studio gli viene concessa ma, su ricorso di Simone Carena, viene revocata. Non abbiamo notizie in archivio sugli sviluppi della vicenda. In ogni caso, il giovane studente diventerà il famoso pittore Onorio Mosso.

A proposito della borsa di studio istituita da Lorenzo Martini il cambianese prof. Piero Gribaudi (in una nota da lui apposta al suo libretto ”Un capitolo di storia del Comune di Cambiano”) informa che egli ottenne questa borsa di studio grazie alla quale poté laurearsi in Lettere all’Università di Torino e  diventare dapprima docente di Geografia e poi preside della facoltà di Economia e Commercio nella stessa Università nonché autore di numerosi testi.

Don Anastasio Piovano con suo testamento pubblico del 26 ottobre 1885 lascia i propri beni alla Congregazione di Carità affinché la loro rendita sia destinata “a far studiare poveri giovani, e preferibilmente nella carriera ecclesiastica”.  Egli muore 5 giorni dopo, ma la Congregazione di Carità può dare esecuzione alle sue volontà soltanto nel 1935 perché i beni erano gravati da usufrutto a favore di Rosa Ughetti, nata Ruffinella, serva di don Piovano e perciò la Congregazione dovette attendere la sua morte per assegnare la prima borsa di studio a Fasano Giovanni Battista di Michele che nel 1935 frequentava l’Istituto San Giuseppe a Rivoli.

1891 pagella scolastica firmata dal maestro F. Minelli
1899 classe 3 elementare con il maestro F. Minelli

Archivio Congregazione di Carità: in ACC 51 (domanda presentata da Onorio Mosso)

Ente Comunale Assistenza: in ECA 46 (testamento di don A. Piovano copertina o prima pagina della scheda testamentaria)