2. La peste

a cura di Teresa Martini ed Emma Mariotto

1630: l’anno della famosa peste “manzoniana”! 

Altre volte, in periodi precedenti, questa terribile pestilenza aveva colpito l’Europa, compreso il Piemonte; per esempio nel 1392, poi nel 1514, nel triennio 1521- 1523, negli anni 1598-1599, ma di tali calamità si sa molto poco e probabilmente non furono così devastanti come quella del 1630. 

L’anno prima il duca Carlo Emanuele I di Savoia aveva dichiarato guerra alla Francia per questioni dinastiche. Già nel 1628 e nel 1629 a Lione si era manifestata la peste e i soldati francesi che, inviati dal Primo Ministro Richelieu, avevano invaso il Piemonte ne causarono la diffusione. Essi infatti, all’inizio del 1630 avevano preso stanza a Susa, dove si ebbero i primi casi di peste bubbonica che poi di là si diffuse a Rivoli, Torino, Vercelli ecc. 

Cosa succedeva a Cambiano? Purtroppo anche a Cambiano arriva e miete le sue vittime “il mal contaggioso”, come ci testimoniano un atto di lite del 25 febbraio 1631 tra la “cita di Cambiano” e i “giugali (n.d.r. ossia i coniugi) Mayna” e la lunga lista, per quanto incompleta, nei registri parrocchiali dei morti del 1630 e 1631.

Dalle premesse all’atto di lite scopriamo che, almeno secondo quanto sostengono gli attori della lite, nei mesi di luglio e agosto del 1630 “il luogo di Cambiano veneva ne infetto di morbo contaggioso ne sospetto”, che “il mal contaggioso ha solamente cominciato li 15 settembre 1630” e che il gabelliere del paese, tale Giò Domenico Borgarello “si è ammalato li 20 novembre 1630”, “ha servito sin al giorno di sua morte per giudice e conservatore di detto luogo “ e “sua morte fu per causa di mal di contaggio”: infatti il documento lo cita come “il fu Giò Domenico”. 

Grazie allo stesso atto siamo informati che nei mesi di luglio e agosto 1630 “Cambiano alloggiò la cavalleria di S.A.R. (Sua Altezza Reale) come anche imperiale”, e così pure “dalli 15 d’ottobre sino li 25”, dunque nel periodo del contagio.

La permanenza dei soldati a Cambiano dovette essere piuttosto rovinosa per i suoi poveri abitanti, già duramente provati dalla peste, costretti ad alloggiarli e a fornire loro pane e vino, oltre che nutrimento per i cavalli! A ciò si aggiunsero in agosto piogge troppo abbondanti e conseguenti straripamenti in tutto il Piemonte e dunque anche a Cambiano, dove i rii erano allora molto più ricchi d’acqua di oggi.

Quante le vittime nel nostro paese? Possiamo stimare che furono molte, anche se la registrazione dei morti si interrompe dal 23 settembre 1630 all’11 febbraio 1631 compresi e non se ne sa il motivo. 

Riprende il 12 febbraio con altri deceduti “tempore hepidemiae”.

Nella località chiamata Benne (capanne lontane dall’abitato).,. al tempo della peste del 1630 c’era il lazzaretto.

Sono 102 le persone elencate tra i morti nel 1630 tra il 1° febbraio e il 22 settembre (61 femmine e 41 maschi) di cui 40 concentrate nei primi 22 giorni di settembre, cioè all’inizio  dell’epidemia secondo le dichiarazioni contenute nell’atto di lite suddetto;  sono tante se si considera che Cambiano allora presumibilmente contava circa 1.500 abitanti e mancano “tutti i morti” dal 23 settembre del 1630 all’11 febbraio del 1631, corrispondenti ai mesi di maggior espansione del morbo.

AS 100: Atti di lite/giugali Mayna